sabato 29 ottobre 2011

Lettere a Theo ♥ Vincent Van Gogh

Ciao a tutti!!! Sono appena tornata da Istanbul e penso che per un pò ci distaccheremo da New York per raccontarvi subito tutto quel che ho visto!!!  Oggi, però, ho per voi un post insolito....senza immagini....
Si tratta di una delle lettere scritte da Van Gogh al fratello Theo! In aereo ho avuto più tempo da dedicare alla lettura delle "lettere a Theo" e le ho trovate molto interessanti; mi piacerebbe, dunque, condividere con voi le più belle! Questa è una delle prime, scritta dall'artista nell'ottobre del 1875, dalla camera di Montmartre, a Parigi. In quel periodo Van Gogh lavorava presso la sede parigina della Goupil, azienda operante nel campo dell'arte contemporanea, come venditore di riproduzioni di opere d'arte. Attraverso le lettere al fratello Theo è possibile, oltre che ricostruire gran parte della sua vita, scoprirne anche la personalità, il carattere ed i sentimenti. Nelle prime lettere ci sono continui riferimenti biblici: il padre di Van Gogh era infatti un pastore calvinista e Vincent, nella prima parte della sua esistenza, aveva sperato di poterne intraprendere, un giorno, la stessa carriera. La lettera che segue mi ha colpito molto per l'affetto che emerge nei confronti del fratello e per il riferimento alla Lettera ai Filippesi (IV,8) di San Paolo ed agli insegnamenti di vita in essa contenuti.
Il consiglio che Van Gogh dà al fratello, nella prima parte della lettera, di "distruggere tutti i suoi libri" :-)), come egli stesso aveva fatto in quei giorni in segno di protesta, derivava dal disappunto per il trasferimento alla sede parigina della Goupil, che lo zio aveva stabilito pensando di aiutarlo a superare una recente delusione amorosa. L'anno precedente, infatti, a Londra, si era innamorato di Ursula Loyer, figlia della proprietaria di una piccola pensione presso la quale aveva soggiornato. Il rifiuto da parte della donna gli aveva procurato un profondo stato depressivo e di sconforto ed i familiari avevano pensato di aiutarlo allontanandolo da lei ...


Leggete! E' molto bella ...



Parigi,14 ottobre 1875

Caro Theo,
eccoti di nuovo qualche riga, per rallegrare me stesso oltre che te. Ti ho consigliato di distruggere i tuoi libri e te lo consiglio ancora: vedrai, ti darà riposo. Tuttavia, bada a non diventare di mente ristretta fino a temere di leggere libri ben scritti; al contrario, la buona lettura e' un conforto alla vita. "Vi sono cose vere, oneste, giuste, belle e meritorie; pensate a queste cose per lodarle e per essere virtuosi".
Cerca la luce e la libertà e "non meditare troppo sui mali della vita". Come vorrei averti qui per poterti mostrare il Louvre e il Luxemburg! Ma penso che anche tu finirai per essere trasferito a Parigi.
Una volta, papa' mi scrisse:"Non dimenticare la storia di Icaro, che volle volare fino al sole e, dopo essere arrivato a una certa altezza, perse le ali e precipito' in mare". Anche tu sentirai spesso che noi due non siamo ancora quello che speriamo di diventare un giorno, che siamo ancora molto al di sotto di papa' e di altri, che manchiamo di stabilita', semplicità e sincerità. Non si può diventare semplici e veri in un solo giorno. Perseveriamo dunque, e "soprattutto, abbiamo pazienza; quelli che credono non si affrettano". Comunque, c'è una differenza tra il nostro desiderio di diventare veri cristiani e quello di Icaro di raggiungere il sole. Non credo ci sia alcun male nel dedicare al corpo una certa cura affinché sia relativamente forte. Bada a nutrirti bene e quando hai molta fame soddisfala. Ti assicuro che anch'io faccio spesso così e che l'ho sempre fatto in passato. Nutriti specialmente di pane, figliolo. "Il pane e' il bastone della vita" dicono gli inglesi (sebbene amino molto anche la carne e, in generale, ne consumino eccessivamente).
Scrivimi presto, raccontandomi anche della tua vita di ogni giorno. Fatti coraggio e salutami chiunque chieda di me; entro un mese o due spero che ci potremo vedere, Una forte stretta di mano.

Tuo affezionato fratello, Vincent

domenica 23 ottobre 2011

Paul Gauguin ♥ Due donne Tahitiane

Buongiorno e buona domenica!!! ^_^ Adoro scrivere questo blog... purtoppo la scorsa settimana non ne ho  avuto il tempo perchè  LadyCatherine mi porta via tantissime energie e, per causa sua, sono sempre più indaffarata :-))
(Andate a farle visita anche voi cliccando qui! ^_^)

Tornando a Noi...queste sono le due splendide donne Tahitiane di Paul Gauguin!!! L'opera risale al 1899 e fu realizzata durante il  secondo viaggio in Polinesia dell'artista. A testimonianza della sua passione e del suo  debole per la bellezza femminile, Gauguin si sofferma ancora una volta sulle  fattezze  primitive delle indigene: la carnagione scura, i lunghi capelli neri, i lineamenti pronunciati e talvolta "senza finezze", la naturalezza di atteggiamenti. I parei che indossano lasciano i seni scoperti, ma le due donne non sembrano preoccuparsene: il nudo non è motivo di vergogna, così come non lo era stato per l'Eva Tahitiana, dipinta completamente nuda. La natura selvaggia, alle loro spalle, è suggerita con poche pennellate di verde cupo e giallo brillante, su cui si stagliano la tonalità dorata della pelle delle due donne, i toni freddi dei parei e quelli vivaci dei fiori che portano tra le mani. I due soggetti compaiono in altre due tele dello stesso periodo: la Tahiti Pastorale, del 1898 (Tate Gallery di Londra), e la Rupe (Museo Pushkin di Belle Arti di Mosca).
 L'opera è chiamata anche Seni nudi e fiori. 


 

A proposito di fiori... :-)! Guardate che belle ghirlande le donne tahitiane portano tra i capelli...




...e che splendide collane di fiori!!! :-)) Queste foto le ho scattate appena arrivati in Polinesia, all'Aeroporto di Tahiti ;-).


Per qualche giorno probabilmente non mi farò viva perchè andrò ad Istanbul, per lavoro, e poi a Sturno, dal mio nipotino ♥. Come sempre, però,  tornerò piena di novità e di cose da raccontare!!!
Vi auguro ancora una buona domenica ed una buona settimana!!!
A prestissimo :-) ♥








lunedì 17 ottobre 2011

Paul Gauguin ♥ La Siesta

Buonasera amici e buon lunedì :-)! Continuiamo con la rassegna di opere del MET di New York city : questa e' "La Siesta" di Paul Gauguin, dipinta nel 1892. Uno degli aspetti che più lo attrasse durante i due viaggi in Polinesia fu la semplicità, la naturalezza e la grazia spontanea delle donne del posto, che riprodusse più ' volte nelle sue opere. Qui sono ritratte in un momento di relax, all'ombra di un portico, e definite da colori forti dalla cui netta contrapposizione emergono i volumi, senza bisogno di ombre o chiaroscuro. Grande attenzione e' posta anche alla loro disposizione nello spazio, alle loro fisionomie ed all'abbigliamento: i consueti parei floreali, il cappello di paglia ed il fiore di Tiare' tra i capelli. Ho scelto quest' opera perché trasmette un piacevole senso di tranquillità... Di Paul Gauguin ce ne sara' ancora un'altra...e poi passeremo a Monet!!!!


Paul Gaugui, La Siesta, 1892-94
olio su tela, Metropolitan Museum of Art, New York
Spero di trovare il tempo di scrivere più spesso perchè ho ancora tante splendide foto da pubblicare!!! :-)
Intanto sono felice di comunicarvi che il mercatino dell'artigianato di ieri è andato bene...sono soddisfatta :-). Presto troverete le foto di quel che ho venduto su ladycatherinecaprices ;-)!

Vi auguro una bella settimana :-)! Seguitemi...........♥

martedì 11 ottobre 2011

Ia Orana Maria ♥ Paul Gauguin


Ciao amici :-)! Siamo ancora all'interno del Metropolitan Museum, davanti ad una delle prime opere che Paul Gauguin realizzò dopo il suo arrivo in Polinesia, nel 1891: Ia Iorana Maria ("Ave Maria"). La sala del museo in cui ci troviamo è la stessa dove abbiamo ammirato le tele di Van Gogh, con il quale Gauguin aveva condiviso una breve e tormentata esperienza lavorativa (i due artisti si erano conosciuti a Parigi, nella Galleria d'arte gestita da Theo Van Gogh, e poi avevano lavorato insieme ad Arles per qualche mese, dove Vincent avrebbe voluto creare un'associazione di pittori. L'ammirazione e la stima nutrita da Van Gogh per Gauguin, tuttavia, non era ricambiata da quest'ultimo, che non ne condivideva in pieno il metodo di lavoro. La malattia mentale di Van Gogh, inoltre, aveva reso impossibile la collaborazione, che si sarebbe interrotta, dopo pochi mesi, con un violento litigio).
Il viaggio in Polinesia di Gauguin e' di qualche anno successivo al soggiorno ad Arles.
Egli sperava di poter trovare, in quei luoghi selvaggi e nella purezza della vita primitiva, una nuova fonte di ispirazione per le sue opere. In "Ia Orana Maria" raffigura un soggetto Cristiano calato nella realtà del posto: un angelo dalle ali gialle mostra Maria e Gesù, dalle sembianze Polinesiane, a due donne Tahitiane, vestite con colorati parei dalle stampe floreali. Durante il mio viaggio in Polinesia mi e' sembrato di rivedere piu' volte, nelle donne del posto e nella lussureggiante natura, cio' che Gauguin aveva raffigurato nelle opere di questo periodo :-). Penso che, attraverso queste tele, egli abbia lasciato un' interessante testimonianza del suo viaggio ed un'incantevole ritratto di quei posti.

Paul Gauguin, Ia Orana Maria, 1891, olio su tela

Per darne un'idea anche a voi aggiungo delle foto scattate a Tahiti, dove abbiamo pernottato appena arrivati in Polinesia. Ecco quel che ho visto al mio risveglio:




Questa invece e' la laguna di Bora Bora, dall'alto...



Tornerò presto con altre opere polinesiane di Gauguin e con altre immagini del mio viaggio :-)! Negli ultimi giorni non ho avuto tanto tempo per scrivere perché mi sto preparando per il mercatino dell'artigianato di domenica prossima a Fiesole!!! :-) Ci sarò anch'io con le mie creazioni e vi aspetto numerosi :-)!
Mi raccomando...NON MANCATE!!! ^_^!!!
Buonanotte e a prestissimo ♥

domenica 2 ottobre 2011

Vincent Van Gogh ♥ Campo di grano con cipressi

Ciao a tutti  :-)! Stasera ho scelto per Voi, tra le opere del Met,  il Campo di grano con cipressi di Vincent Van Gogh, in piena sintonia con la splendida giornata di sole appena trascorsa :-)!
L'opera fu realizzata nel giugno del 1889 e da subito considerata dall'artista come uno dei suoi migliori paesaggi estivi! 
Egli ne parla in  una lettera al fratello Theo, scritta nel luglio dello stesso anno dalla clinica di Saint Rémy, nella quale descrive il soleggiato paesaggio estivo, "[...]con cipressi, spighe di grano, papaveri e cielo blu [...]" ,paragonandolo ad un coloratissimo plaid scozzese.
Successivamente  ripetera' il soggetto per ben tre volte, in tre opere conservate oggi alla National Gallery di Londra, al  Van Gogh Museum di Amsterdam e nella collezione privata Kunsthaus Zürich di Zurigo.
Quello di Londra l'ho già visto qualche anno fa...ma non essendoci ancora Arteee♥ non lo avevo fotografato.



Questa è l'ultima tela di Vincent Van Gogh che vediamo, per il momento...E' stato necessario fare un scelta perchè le opere fotografate sono tantissime e rischierei di annoiarvi.
Conto comunque di tornarne a parlare in futuro, dopo aver letto le Lettere a Theo :-), che  inizio stasera! Penso sia molto emozionante leggere quello che egli stesso aveva scritto al fratello sulla sua arte, la sua vita e la sua malattia...
Vi auguro una buonanotte e vi do appuntamento a prestissimo! :)♥



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